Week end di Pentecoste marcato da incidenti, ritardi e suicidi che hanno sconvolto la rete ferroviaria francese.
Week end di fine maggio, week end di drammi…
Il lungo week end di Pentecoste si è concluso e la SNCF , la società che gestisce le ferrovie francesi, può tirare infine un sospiro di sollievo.
Sollievo per il ritorno alla normale del traffico, non certo ritorno alla normale per tutto.
Questo fine settimana in cui la società delle ferrovie ha dovuto confrontarsi con un’affluenza record di viaggiatori, 2milionie mezzo di persone che hanno privilegiato il treno per i loro spostamenti di questo ultimo lungo week end del mese di maggio, una cifra veramente eccezionale, è stato marcato da incidenti meccanici e, purtroppo, da un’incredibile ondata di suicidi.
Sembra un racconto da film dell’orrore ed invece è tutta pura realtà; la solita realtà che come molto spesso accade supera largamente l’immaginazione, perché se un suicidio sotto le ruote del treno non stupisce oltre misura, un week end caratterizzato da ben 12 suicidi non può certo passare inosservato.
Il lungo week end di Pentecoste iniziato venerdì sera e conclusosi lunedì sera (in Francia il lunedì dopo la domenica di Pentecoste è tradizionalmente giornata festiva, anche se in questi ultimi anni non lo è più per tutti, essendo diventato una giornata per finanziare il fondo di solidarietà) ha registrato sconvolgimenti legati a treni e binari con guasti, ritardi e ben 12 suicidi.
Al primo suicidio venerdì, ne sono seguiti tre sabato, cinque domenica e ancora tre lunedì, più un guasto alla catenaria sulla linea che unisce Parigi a Bordeaux… e i treni hanno avuto non poco ritardo, tanto che per circa 10.000 viaggiatori il rientro dal week end nella capitale non è avvenuto prima delle una o le tre del mattino.
Quello che ovviamente lascia senza parole non è certo il ritardo o i guasti ma il numero elevato di suicidi in un così breve spazio di tempo.
Tra questi atti estremi quello che tra tutti colpisce maggiormente è il suicidio di un padre di 34 anni che con il suo bambino di 19mesi si è gettato sotto un treno, un dramma, pare, legato alla separazione della coppia.
Questi 12 suicidi non sono certo i primi dell’anno (in ambito ferroviario e non) e uniti a tanti altri in questi ultimi tempi non possono lasciare indifferenti e spingono ancor più a interrogarsi sul perché di simili atti, sulle motivazioni di tanti disperati e sul malessere comunque generale che plana e incombe sulla nostra società.
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