Condanna per l’Italia per il sovraffollamento delle carceri: le carceri di Busto Arsizio e Piacenza nel mirino. Il problema è però nazionale
Altra ammenda per l’Italia dall’Unione Europea e questa volta per le carceri sovraffollate. La corte europea dei diritti dell’uomo, con sede a Strasburgo, ha condannato il nostro Paese per mancato rispetto dei diritti umani, in particolar modo nei confronti di 7 detenuti nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. A questi 7 detenuti, l’Italia dovrà pagare ben 100 mila euro per i danni morali arrecati.
Carceri sovraffollate: il problema è strutturaleLa condanna si riallaccia ad una tematica piuttosto sofferta in Italia: non è nuova la tensione inerente la tematica carceriera. I nostri istituti penitenziari sono sovraffollati: ciò sarebbe da attribuire a delle deficienze di carattere strutturale che non permettono di costruire delle celle con un adeguato spazio per la salvaguardia della dignità umana. Se questi sette detenuti sono infatti stati ricompensati, il loro ricorso non è di certo unico. Sono oltre cinquecento le richieste giunte al tribunale di Strasburgo. I detenuti affermano che nelle celle non ci sono più di 3 metri quadri a disposizione. La corte dei diritti dell’uomo ha invitato le autorità a risolvere la questione munendosi innanzitutto di un sistema di ricorso interno. In Italia non vi sono, infatti, sistemi giuridici che permettano ai detenuti di presentare le loro mozioni: una situazione che per l’Unione Europea deve cessare entro un anno.
In Italia vi è una media del tasso di affollamento del 99,6%: ci sono oltre 65.000 detenuti. Ma gli istituti penitenziari, per il loro sistema logistico, potrebbero ospitarne solo 46.795. Nel carcere di Busto Arsizio, imputato dalla corte europea, vi sono oltre 400 detenuti, mentre il carcere ne potrebbe accogliere solo 167.
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