L’incendio in Spagna ha continuato a progredire: più di 2.000 nuovi ettari di foresta andati in fumo- si spera infine di domare il fuoco in giornata.
Il gigantesco incendio che ha bruciato più di 16.000 ettari di foresta in Spagna, causato la morte di quattro persone e una ventina di feriti, tra cui anche gravi , ha continuato ad avanzare nella notte tra lunedì e martedì,e il fuoco alimentato dal vento contro cui era difficile riuscire ad avere la meglio ha continuato la sua opera di distruzione.
Martedì i pompieri avevano maggiori speranze di poter arrivare a controllarlo e infine domarlo, anche se ci vorrà ancora tempo.
La speranza era legata alle i condizioni meteorologhe che annunciavano un abbassamento della temperatura, un aumento dell’umidità e la quasi totale assenza di vento che avrebbe poi ripreso a soffiare in giornata ma cambiando direzione.
Il fuoco benché ben attivo, non progrediva più, ragion per cui la speranza di riuscire a controllarlo non era più un miraggio.
Arrivare a domarlo, invece, secondo i pompieri, richiederà probabilmente ancora alcuni giorni.
Più di 1500 uomini sono impegnati tra pompieri, forze dell’ordine e militari con l’appoggio di 25 velivoli tra aerei e elicotteri spagnoli e francesi.
I bombardieri che lunedì sera, a causa del vento avevano dovuto fermarsi hanno ripreso martedì l’attività e facilitato così l’intervento dei pompieri al suolo
L’autostrada A9 è di nuovo aperta al traffico nei due sensi di marcia e la linea ferroviaria TGV dell’alta velocità ha ripreso il collegamento tra Francia e Spagna.
Martedì sera, con l’incendio che pareva fosse infine in fase di controllo, le polemiche hanno iniziato a circolare e la gestione di questa sciagura iniziato ad essere criticata in Spagna.
Crisi e cura di austerità sembrano aver pesato negativamente sui mezzi antincendio.
Il budget della prevenzione contro il fuoco ha subito tagli in molteplici regioni: 15 milioni di euro in meno a Valenza e in Catalogna, là dove si situa l’incendio, un taglio del 13% del personale, al numero di chi si occupa di lotta contro gli incendi. Riduzione che corrisponde a 200 pompieri di meno.
Secondo varie associazioni ecologiche questi drastici tagli spiegherebbero i 90.000 ettari partiti in fumo dall’inizio dell’anno.
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