Perdite di materiale radioattivo ad Hanford negli USA. Sei serbatoi del sito nucleare, posto nello stato di Washington, starebbero perdendo liquido contaminato.
Il sito nucleare risale all’epoca del Progetto Manhattan, sul finire della seconda guerra mondiale ed è stato usato anche all’epoca della guerra fredda come sito di stoccaggio delle scorie dovute alla produzione di armi nucleari. Composto da 177 cisterne speciali per il mantenimento sicuro dell materiale radioattivo, il sito è piuttosto vecchio ed i contenitori stessi avrebbero superato, di molto, il loro ciclo vitale fissato a 20 anni.
Secondo il governatore dello stato, Jay Inslee, al momento non ci sarebbero rischi per la salute e, per avere delle rassicurazioni, si sarebbe incontrato con il segretario all’Energia Steven Chu, nella capitale statunitense. A seguito del colloquio, il governatore avrebbe dichiatato che “il segretario Chu mi ha informato che ci sono perdite da sei singoli serbatoi al sito di Hanford, non solo una come si era appreso in un primo momento. L’entità delle perdite varia da un serbatoio all’altro” e, nell’incontro con la stampa, ha voluto rassicurare la popolazione, aggiungendo: “il segretario Chu è stato molto chiaro nell’affermare che non ci sono minacce imminenti per la salute pubblica da queste perdite”.
Secondo un comunicato di Inslee, le perdite di liquido, sarebbero quantificabili tra i 15 ed i 300 galloni all’anno ma, quando ne aveva parlato, si era a conoscenza della falla di solo uno dei serbatoi e non di sei. Stando alla stampa locale, i rilevamenti effettuati nei pressi del sito, non avrebbero indicato un aumento preoccupante del livello delle radiazioni nella zona, sebbene il sito sia considerato tra i più contaminati degli Stati Uniti.
L’installazione di Hanford custodisce milioni di galloni di scorie radioattive in forma liquida ed il governo statunitense impegna oltre 2 miliardi di dollari l’anno per la bonifica della zona. Il programma è considerato a lungo termine.
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