Come avevamo anticipato ieri, la seconda giornata di consultazioni al Quirinale potrebbe portare già in serata o alla più lunga domani ad un incarico per la formazione del nuovo Governo affidato al neo Presidente del Senato Pietro Grasso.
L’ipotesi si è fatta sempre più pressante col passare delle ore e con la crescente consapevolezza di quanto si rivelerebbe potenzialmente disastrosa una “missione” di Bersani che, presentandosi alle Camere, non otterrebbe quasi sicuramente la fiducia.
Lo stesso Pietro Grasso, ancora evidentemente poco avvezzo ai giochi di pretattica della politica, interpellato su tale ipotesi si è lasciato sfuggire una quasi accettazione affermando: “Per l’Italia sono pronto a tutto”.
Come da tradizione italica dunque potrebbe nascere a breve un “Governo del Presidente”, guidato da Pietro Grasso e sostenuto da una maggioranza fluida che dovrebbe avere come sicuri sostenitori PD, Sel e Montiani, giovandosi poi dell’appoggio esterno di Lega Nord e forse anche di parte del PdL.
Nessun sostegno a tale soluzione invece dal MoVimento 5 Stelle che ha ribadito stamattina al Capo dello Stato la sua indisponibilità ad accordi di qualsiasi tipo con i partiti.
Tornerebbe dunque in gioco, come dicevamo ieri, anche la presidenza del Senato. Si placherebbero così, almeno in parte, le proteste del centrodestra e di Monti, potenziali aspiranti alla seconda carica dello Stato.
Governo del Presidente, ma forse anche Governo dei VIP. Il “rischio” in effetti sembra essere quello di un nuovo esecutivo pieno di figure di grande richiamo, sebbene digiune di amministrazione. Nelle ultime ore sono circolati i nomi più improbabili, fino alla clamorosa ipotesi di Luciana Littizzetto alla Cultura, con tanto di petizione online.
Più probabile tuttavia appare il “ripescaggio” di ministri e sottosegretari del Governo Monti graditi anche alla destra come Corrado Passera, Annamaria Cancellieri, Corrado Clini, Paola Severino, Luciano Barca e Giampaolo Polillo.
Al loro fianco figure di alto richiamo come Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky (entrambi papabili però anche per il Quirinale), Carlin Petrini, Tito Boeri e Barbara Spinelli.
Insomma, più che il Governo della Repubblica potrebbe essere una sorta di Governo di Repubblica, inteso come quotidiano.
Stay tuned.
Commenti riguardo il post