La scelta di candidare Franco Marini, sonoramente sconfitto nella prima votazione di ieri, ha provocato un terremoto senza precedenti nella già travagliata storia del Partito Democratico.
La decisione, presa a quanto pare in un vertice notturno segreto tra PD e PDL, di sostenere l’ex presidente del Senato al Quirinale ha fatto letteralmente esplodere tutte le contraddizioni interne ad un partito che, sebbene non abbia mai fatto della compattezza la sua caratteristica peculiare, è comunque costretto dagli eventi a dover dettare i tempi dell’agenda politica nazionale.
Il prolungamento dei tempi che doveva, nelle intenzioni dei vertici PD, logorare il MoVimento 5 Stelle, ha invece prodotto il risultato opposto. Se almeno il Partito Democratico, dopo il primo turno delle Quirinarie dei 5 Stelle avesse indicato la propria preferenza per uno dei nomi (magari proprio Stefano Rodotà), avrebbe potuto evitare di farsi mettere nell’angolo dalla giovane lista di Beppe Grillo.
Invece no, nonostante l’apertura addirittura ad un Governo insieme in cambio di una figura di altissimo profilo come Stefano Rodotà al Quirinale, il PD ha totalmente ignorato l’opzione di un accordo per andare invece a ricercare una collaborazione con il PDL di Silvio Berlusconi.
Dalla vicenda, che si intreccia tra l’altro con le elezioni di domenica e lunedì per la Regione Friuli Venezia Giulia, Beppe Grillo e il MoVimento 5 Stelle escono a testa altissima, proponendo (e raccogliendo l’appoggio di SEL) una candidatura che, in condizioni normali, avrebbe dovuto presentare proprio il PD.
Salgono dunque, anche grazie al tour di Beppe Grillo nelle piazze della Regione, le quotazioni di Saverio Galluccio come possibile nuovo Presidente del Friuli Venezia Giulia.
Ne esce comunque vincitore anche Silvio Berlusconi che, secondo la vulgata, pur partendo da posizione di svantaggio sarebbe stato decisivo nella scelta del nome di Franco Marini.
I giovani del Partito Democratico guidano la rivolta: #OccupyPD
La base del Partito Democratico, come abbiamo già riportato ieri, è in totale fermento ed esprime una delusione senza precedenti. In molte città italiane i giovani del partito stanno occupando le sedi del partito in segno di ribellione contro un nuovo inciucio con il PDL di Berlusconi.
Ecco alcune foto tratte dalla Rete con le varie sedi occupate del Partito Democratico:
Napoli
Torino
Padova
Bolzano
Aggiornamenti in diretta della protesta dei giovani democratici qui.
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