Borsa a picco, spread in rialzo, bot con tassi elevati: lo scenario di un Paese che ha votato per essere ingovernabile.
L’Italia annaspa. Dopo le elezioni che ci hanno visto tutti protagonisti, il nostro Paese sembra più che mai sul baratro di un precipizio. E l’unico modo per capirlo è volgere lo sguardo all’estero e concentrarsi sull’economia. Le vicende delle ultime ore hanno visto una rimonta incredibile di Silvio Berlusconi, un Bersani affannato che non gode, giustamente, della sua vittoria di Pirro, un movimento 5 stelle che esulta perché primo partito d’Italia ( e già nella dicitura partito vi è la prima controtendenza di un movimento che aveva giurato di non etichettarsi mai e poi mai come tale!) e una scelta civica montiana che ha una parte esigua di elettorato e che sembra essere l’unica soddisfatta. Fuori dal Parlamento Fini, Di pietro e Ingroia. L’Italia non è fatta e tantomeno lo sono gli italiani, che forse popolo non lo sono mai stati.
Agli applausi di Pdl e m5s, gli unici a gioire di queste elezioni, fa da ribalzo il vero metro di giudizio: l’economia. L’Italia è un Paese frammentato, diviso e ingovernabile, in cui l’elettorato ha dato il proprio voto più per protesta che per convinzione, con una coscienza politica vacua, e soprattutto dimenticando che la legge elettorale è il famigerato Porcellum. Nessuno avrà pensato alla conseguenza economica mentre era nelle strette cabine delle urne. Una conseguenza che ha già iniziato a schiaffeggiare il Belpaese senza ritegno alcuno. Milano ha aperto sfiorando un -5%, un risultato che per una economia come la nostra è nefasto e quasi sempre poco recuperabile; lo spread, parola chiave della crisi economica, è tornato di nuovo ad alzarsi, fino a quasi 350 punti base, quando eravamo finalmente riusciti a tenerlo sotto controllo, fermo ad un sicuro 290; il Bot ha dovuto corrispondere tassi al rialzo all’1,23% per collocare 8,75 miliardi di bot a sei mesi, mentre a gennaio il tasso era all0 0,75%.
E lo spettro dell’estero si abbatt su di noi. L’Italia sembra continuamente dimenticare che non è sola, che le scelte politiche hanno risonanza in economia interna ed internazionale e che dopo il pessimo risultato elettorale, a prescindere dal partito vincitore, nessuno investitore straniero si sente sicuro nei confronti del nostro Paese. L’elettorato italiano ha fatto vacillare anche Wall Street e Tokyo: la paura è che l’Italia non riesca a saldare i suoi debiti, pari a 2 mila miliardi. Insomma, non propriamente spiccioli. Essendo, inoltre, parte integrante dell’unione europea e dell’euro come moneta unica, la nostra insicurezza economica ha mandato a picco anche l’euro e i danni li sta pagando soprattutto la Spagna.
Una condanna unanime dal mondo intero si è abbattuta sullo stivale: ingovernabili politicamente e insicuri economicamente, i Paesi stranieri iniziano a prendere le distanze dal bel Paese che forse, così bello ora non lo è più.
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