Edward Gorey, l’illustratore americano che rifiutava le catalogazioni , lui, era una persona che prima di ogni altra cosa era…
Edward Gorey, fu un illustratore, e non solo, di Chicago dal grande estro creativo, splendida penna per le sue illustrazioni considerate, spesso di genere “macabro” ma che in realtà va ben oltre, il suo si può definire un genere surrealista. Doodle di Google dedicato quindi a questo grande illustratore scomparso da poco più di 12 anni ma che rivive sempre nelle sue illustrazioni , libri molto popolari tra i bambini, tanto che Edward Gorey, ebbe sempre grande predilezione verso di loro.
Ma Edward Gorey, Edward St. John Gorey, è famoso e fu famoso, anche per il suo “definirsi”, per esempio, a chi gli chiedesse di che orientamento sessuale fosse, Edward Gorey, ha sempre risposto in modo assolutamente privo di “catalogazioni”
Edward Gorey, quando gli veniva apertamente chiesto se fosse gay, poichè anche lui non era sicuro se fosse gay o etero, e rispondeva:
“Non sono né una cosa né l’altra particolare. Ho la fortuna in che sono apparentemente ragionevolmente “undersexed” o qualcosa del genere … Non ho mai detto di essere gay e non ho mai detto che non lo fossi… quello che sto cercando di dire è che io sono una persona che prima di ogni altra cosa è…”
Inutile dirlo, basta una risposta così per capire lo spessore di questo profondo illustratore, Edward Gorey, capirete bene ora, quanto rifiutasse le catalogazioni.
Appunto per questo odio dover catalogare la sua Arte di illustratore, Edward Gorey, dipingeva nelle sue illustrazioni, nei suoi fumetti, la fantasia, e se poi la fantasia si sa, delle volte ha aspetti profondi e, magari lugubri, è chi li vuol definire tali che li legge così perché Edward Gorey, era l’illustratore delle nostre profonde sensazioni , forse si potrebbe avvicinarlo a quello che nel cinema potrebbe essere l’Arte di Tim Burton, ma del resto lo spirito è complesso ed il fatto che sapesse anche creare libri innovatori ne fa un precursore. chi lavora nell’Editoria per ragazzi, sa bene quello che sto dicendo…
Edward Gorey, ha creato dei libri che sono stati vere sperimentazioni, Le sue sperimentazioni lo hanno portato a creare libri che erano senza parole, libri che sono stati letteralmente concepiti, nelle dimensioni, come scatole di fiammiferi, libri Pop-Up, ovvero libri capaci, uan volta aperti di liberare composizioni tridimensionali sempre di carta e, badate bene, l’arte del Pop-Up è un’arte che seppe dare il meglio nei primissimi anni ’80, nell’Editoria per bambini e ragazzi, un’ Arte che richiedeva anche uno studio molto attento delle meccaniche delle pieghe e di costruzione delle pagine a tal punto che gli autori illustratori di Pop-up erano definiti dei veri “ingegneri della carta”.
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Scusate se mi sto dilungando ma ho conosciuto Edward Gorey, per lavoro e, posso dire, che era una persona davvero gentile e splendida ma soprattutto molto presente nella sua Arte e pronto spiegarla, come fece anche con me. Dividetti una stanza di lavoro nello stesso studio, Lo studio di un importante illustratore dell’editoria per ragazzi, nel quale anch’io lavoravo e dividetti quindi l’ufficio e le mie incasinatissime scrivanie con lui, per circa 3 giorni nei quali mi spiegò con grande cognizione di causa, l’arte del Pop-Up.
Ma di Edward Gorey ce ne sarebbero molte altre di cose da dire, di come amasse gli animali e, di come amasse anche la sua “privacy” ma soprattutto di come definisse, a chi ponesse la domanda della lugubrità dei soggetti delle sue illustrazioni:
“Se stai facendo una sciocchezza, deve essere piuttosto orribile, perché non ci sarebbe punto che sto cercando di pensare e di spiegare che debba essere, peri bambini, solo, divertente… E probabilmente non c’è una sciocchezza che possa essere solo felice, tutto racchiude il tutto e non solo la felicità”.
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