Divisione
Divisione a Manhattan tra la parte alta che ha mantenuto luce, riscaldamento, internet e telefoni e quella bassa dove “lux non fuit” e non é ancora chiaro quando tornerà. Anche se tanti alloggi al buio l’hanno infine ritrovata venerdì sera non è così ancora per tutti.
La 43 esima edizione della maratona, di cui il sindaco Bloomberg aveva fatta una questione di fierezza e simbolo della città che rialza la testa e che voleva a tutti i costi mantenere non faceva però l’unanimità della popolazione newyorchese ( è il minimo che si possa dire).
Divided we stand ?
Divisione tra i pro e i contro, tra chi andava dietro a Bloomberg e sosteneva che la maratona, che secondo il programma avrebbe dovuto attraversare i cinque quartieri della grande mela incurante dei disastri e dei 41 morti cittadini, è il simbolo della città e chi temeva che parte dei mezzi messi in azione dopo la catastrofe, generatori e affini potessero essere utilizzati per la corsa a scapito delle persone in condizioni precarie, colpite da Sandy e che, in ogni caso, questa maratona fosse un affronto per le vittime dell’uragano.
Di qui appelli ad annullare la maratona, e il sindaco Bloomberg che non ne voleva sentire parlare ha dovuto cedere. Irremovibile (o almeno fin tanto che ha potuto resistere) nella sua decisione, aveva stabilito che NY aveva bisogno dei dollari (si parla di circa 300milioni) che la maratona inietta nell’economia e non vi si poteva rinunciare.
Il New York Road Runners (NYRR) club che organizza la più célèbre maratona del mondo progettava di utilizzare l’evento anche per raccogliere fondi per le vittime di Sandy, secondo CBS News, e aveva già annunciato che avrebbe offerto un milione di dollari per aiutare la ricostruzione della città e che altre promesse di doni per un altro milione e mezzo di dollari erano già state comunicate.
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La divisione pro e contro toccava anche i concorrenti che si ponevano l’amletico dubbio “Correre… o Correre a aiutare?”
Neppure il suo predecessore Rudy Giuliani aveva voluto annullarla dopo l’11 settembre di 11 anni fa, ricordava Bloomberg che si voleva rassicurante: “La maratona non ci fuorvierà dalle nostre vere necessità” non dimenticando di sottolineare NY e la sua unicità di città fuori del comune… “che va in avanti”…ma NY si è fermata e in ogni caso nessun “1, 2, 3…VIA” dal celebre ponte da Verrazzano.
La “corsa” comunque in questo momento, se di corsa si può parlare perché il termine più esatto è di “coda», riguarda il pieno di benzina, cercare di assicurarsene almeno un po’ per l’auto o una tanica per far funzionare i gruppi elettrogeni, di chi privatamente e autonomamente cerca di risolvere l’emergenza elettricità.
La pazienza dei Newyorchesi sta arrivando al limite e la vera “corsa” è a rimanere calmi.
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