I cadaveri di tre donne ritrovati nel Centro d’Informazione del Kurdistan a Parigi
I corpi di tre donne uccise da un colpo d’arma da fuoco sono stati ritrovati nei locali del Centro d’informazione del Kurdistan nel X arrondissement di Parigi, in rue Lafayette non lontano dalla Gare du nord.
Secondo la rete di informazione ActuKurdes le vittime sarebbero Sakine Cansiz, una dei fondatori del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK),(partito illegale in Turchia) Fidan Dogan, rappresentante del Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK), basato a Bruxelles, e Leyla Soylemez, una giovane attivista.
I cadaveri sono stati trovati nella notte tra mercoledì e giovedì 10 gennaio da amici delle tre donne, preoccupati dal loro silenzio ha detto Mehmet Ulker, presidente della Federazione delle associazioni curde in France (FEYKA).
L’assassinio risale probabilmente a mercoledì pomeriggio ed è stato effettuato con armi munite di silenziatore.
Ripetute telefonate senza che nessuna avesse risposto avevano allarmato un amico delle donne che si era recato presso la sede ma trovandola chiusa e non avendo le chiavi non era potuto entrare.
Altri amici sono arrivati e viste tracce di sangue sulla porta l’hanno sfondata entrando così nella sede e facendo la macabra scoperta.
La scena lascia pensare che si tratti di un’esecuzione: due delle donne uccise con un colpo alla nuca, la terza con ferite nel ventre e sulla fronte. Del caso si occupa la sezione antiterrorismo della procura di Parigi che ha affidato l’inchiesta alla SDAT (sottodirezione antiterrorismo) e alla SAT (sezione antiterrorismo) della brigata criminale della polizia giudiziaria che dovrà chiarire le circostanze di questo dramma.
Possibile regolamento di conti, interno al PKK, come ipotizza il vicepresidente del partito della giustizia e dello sviluppo, al potere in Turchia?
“Sicuramente un crimine politico” secondo il presidente del Congresso del popolo del Kurdistan.
Questo dramma in ogni caso sopraggiunge proprio quando un accordo di principio di fine delle ostilità è stato concluso tra autorità turche e il capo dei ribelli curdi Abdullah Öcalan, in prigione dal 1999.
Dal 1984, il conflitto curdo é costato la vita a 45.000 persone.
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