Le varie compagnie petrolifere, in questi ultimi giorni, hanno deciso di aumentare ancora di più i prezzi della benzina e si sono toccate delle punte massime spaventose come ad esempio 1,91 euro per la benzina, 1,78 euro per il gasolio e 0,75 euro per il GPL. I motivi di tale aumento, come al solito, sono da ricercare principalmente nel famoso “aumento delle tasse” e il secondo è la crisi irachena. Per quanto riguardo il primo motivo, l’Unione Petrolifera ha lamentato un ulteriore aumento delle tasse e addirittura si è scagliata contro il Governo Renzi affermando che ingiusto arricchirsi con le accise.
Per quanto riguarda, invece, il secondo motivo ovvero quello della crisi irachena c’è da dire che quando succede una situazione di questo genere le quotazioni del petrolio si spingono vero l’alto. In termini economici, secondo l’associazione dei consumatori, il prezzo della benzina ha avuto un rincaro di 1,5 centesimi al litro e di 1,0 centesimo per il gasolio. A questo vanno aggiungersi le tensioni tra Russia e Ucraina e altri fattori, ma ciò che maggiormente fa rabbia è il fatto che questi rincari eccessivi vengono fatti sempre durante le vacanze e il periodo estivo, cioè quando milioni di famiglie italiane trascorreranno le vacanze.
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