La commercializzazione dell’acqua di Lourdes è proibita, ma c’è chi ne ha fatto un business diverso e l’ha trasformata in crema di bellezza.
Acqua di LourdesLourdes e l’acqua della grotta
Lourdes, luogo di pellegrinaggio, della grotta dove la Madonna era apparsa a Bernadette Soubirous, dove i fedeli raccolgono l’acqua miracolosa per riportarla a casa, è apparsa nelle cronache di quotidiani e emittenti francesi in questi giorni per un commercio molto particolare.
L’acqua della grotta di Massabielle, altrimenti detta acqua di Lourdes, come ricordano i Santuari di questo sito mariano è gratuita e la sua commercializzazione è vietata e contraria alla fede cattolica.
Senza istigare a farne mercato, il messaggio di Maria a Bernadette, il 25 febbraio 1858, come si può leggere sul sito dei Santuari che lo rammentano, era stato: “Allez boire à la source et vous y laver”- Andate a bere alla grotta e lavatevici – e questo invito è diretto a ogni credente.
Così milioni di fedeli dopo l’immersione, fanno ritorno dal santuario con la loro bottiglia, bottiglietta, flacone, flaconcino riempito di acqua proveniente dalla grotta, acqua però che non hanno pagato, quello che avranno pagato è il contenitore: è questo quanto è, e può essere venduto.
L’acqua è gratuita.
I Santuari, gestione pratica ma religiosa
I Santuari hanno, già da diverso tempo, organizzato un servizio per spedire quest’acqua nel mondo intero, per farla pervenire anche a chi non ha modo di venirsela a cercare. L’acqua è richiesta fino in Giappone ma chi maggiormente la domanda sono gli europei e tra loro principalmente gli italiani.
Tutti pagano rigorosamente le spese di spedizione e i flaconi ma non l’acqua.
E sempre sul sito dei santuari si può leggere che quest’acqua, da non confondere con acqua benedetta, è un’acqua banale leggermente calcarea senza specifiche virtù, la cui popolarità nasce dai miracoli fatti non dall’acqua stessa ma, attraverso l’acqua, compiuti da Dio per intercessione della Vergine Maria.
L’acqua è dunque un segno e non un feticcio. Bernadette stessa diceva « Si assume l’acqua come medicina…ma ci vuole la fede…bisogna pregare…senza fede quest’acqua non avrebbe nessuna virtù”
L’acqua un vero business
C’è chi studiando, probabilmente a fondo, “l’universo Lourdes” con un occhio affaristico ha ben pensato di sfruttare l’aura miracolosa del liquido sorgivo lanciandolo con annessi e connessi nel mondo del business.
L’acqua della grotta è diventata così un’opportunità commerciale prodigiosa, una crema provvidenziale, divina, in grado di “fare miracoli” per la pelle e costituente di base di prodotti vari per l’igiene.
Basta un’occhiatina al sito di cremedelourdes.com per vedere cosa il produttore è capace di proporre: una gamma ben differenziata tra saponi, shampoo, creme solari e non, asciugamani, accappatoi e affini, senza peraltro trascurare di arricchire il sito commerciale con tutta una serie di informazioni su Lourdes, grotta, Bernadette, miracoli… che onestamente fuorviano non poco l’internauta che non capisce più dove si trovi e rischia di chiedersi a “quale santo votarsi”
Il sito promette che il suo sapone « diffonde una meravigliosa sensazione di benessere» e che il gel-doccia permette di “liberarsi delle tensioni del corpo”. Insomma tra slogan e immagini sacre, non è più troppo chiaro se ci si trovi in un centro benessere per l’anima o per il corpo…o forse per entrambi.
Stupefacente comunque (o forse solo frutto di un’attenta indagine di mercato) scoprire che sul web esiste una pagina in italiano dal titolo decisamente ambiguo di – grotte di Lourdes-.
Saponi irritanti…per i Santuari
La reazione dei Santuari, quando recentemente e per caso è stata scoperta la commercializzazione di quest’acqua, base di prodotti di bellezza e d’igiene venduti su un sito internet, non si è fatta attendere e hanno indirizzato un messaggio di monito al sito.
L’acqua è gratuita e non si commercializza, hanno ricordato dai santuari e non si mescoli il sacro con il profano… per cui sembra che la boutique in linea abbia ricevuto l’ordine di togliere immagini e testi che appartengono al sito ufficiale della città mariana.
Nessun procedimento giudiziario però è stato messo in atto e neppure probabilmente lo sarà, perché si darebbe il via a innumerevoli problematiche che rischierebbero di creare non poco caos, ivi compreso la rimessa in discussione di “tutti i mercanti fuori del tempio” ovvero tutti i venditori di souvenir legati alla grotta e alla sua acqua.
Miracolo economico della crema?
L’inventore del prodotto, contattato da AFP(l’agenzia-france-presse) riconosce di aver utilizzato l’acqua della grotta, non più di un litro, con intenzioni puramente commerciali, senza peraltro aver fatto fortuna.
Dal 2009 non avrebbe realizzato che 300 euro di cifra d’affari e benché in rottura di stock (a quanto pare), vorrebbe però rilanciare la sua impresa.
Certo che lui non crede agli effetti miracolosi dell’acqua, cui riconosce invece delle virtù “psicosomatiche”.
Ammette di voler fare del commercio, “ma né più né meno degli altri negozianti istallati a Lourdes che realizzano centinaia di migliaia di euro, o della Chiesa che riceve offerte per la vendita dei ceri” e concepisce comunque che la Chiesa si sia sentita “offesa”
Alla ricerca di un rilancio per la sua piccola ditta, l’imprenditore forse riuscirà a trarre profitto da questa pubblicità inattesa e questo sarebbe già un miracolo…miracolo della COM però!
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