Abbronzatura in cabina a rischio…per la pelle e a rischio di continuare a esistere. Missione di informazione al Senato.
Abbronzatura in cabina rischia la sopravvivenza in Francia.
Già dal 1997, la Francia dispone di una normativa molto severa per quanto riguarda l’abbronzatura in cabina, che oggi è un riferimento per tutti i Paesi europei, ma forse la normativa cambierà e si arriverà alla proibizione totale delle cabine UV, come già avviene in Brasile e nello Stato del Nuovo Galles del Sud in Australia.
Già da tempo, i medici francesi hanno suonato il campanello d’allarme, dato l’allerta sui rischi dell’abbronzatura selvaggia in generale e su quelli dell’abbronzatura in cabina, più particolarmente.
In Francia a quanto sembra le cabine UV causerebbero la morte, in media, di una cinquantina di persone all’anno.
In Francia, una seduta di abbronzatura in cabina, corrisponde a un’esposizione, della stessa durata, al sole di mezzogiorno su una spiaggia dei caraibi e senza protezione solare.
I medici sono categorici sui rischi dell’abbronzatura artificiale e gli effetti cancerogeni degli ultravioletti e spingono per una maggior sensibilizzazione verso i rischi legati all’abbronzatura artificiale, alcuni arrivando a chiedere la proibizione totale delle cabine UV.
A quanto pare l’allarme dei medici non è caduto nel vuoto e se non a tutti, se non altro, è arrivato agli orecchi governativi.
Una missione di informazione del Senato Francese ha ipotizzato ieri giovedì 12 di vietare l’attività delle cabine abbronzanti per “evitare un futuro scandalo sanitario”.
Il Senato fin ad ora non si era mai espresso sull’argomento, nonostante due rappresentanti dell’Accademia di medicina, lo scorso maggio, avessero richiesto il divieto per le cabine UV.
Ora però, in un rapporto, il senato francese ha precisato che “la principale missione dei poteri pubblici è di proteggere i concittadini dagli atti i cui pericoli sono ben riconosciuti e avverati”, ragion per cui si preparerebbe a vietare le cabine per l’abbronzatura artificiale.
I due medici che a maggio avevano con forza smosso le acque, avevano anche sottolineato le idee preconcette e prive di fondamento che si nascondono dietro i presunti benefici dell’abbronzatura artificiale e l’ equazione abbronzato = sano.
L’abbronzatura artificiale degli UV
- Non serve a preparare la pelle al sole.
- Non é per forza sinonimo di buona salute e riuscita sociale. Anzi, a lungo termine accelera l’apparizione di invecchiamento cutaneo
- Non può essere utile per formare vitamina D (come il sole)
- Non esercita un effetto protettore sull’incidenza di certi tumori non cutanei (come quello della mammella o del colon)
Per concludere nessun beneficio per la salute ad esporsi agli UV, e invece tanti i pericoli e reali ( basta pensare all’aumento enorme di melanomi)
E in ogni caso non dimentichiamo che anche gli ultravioletti naturali sono pericolosi e da evitare e che ora in periodo di vacanze non fa mai male prestare maggiore attenzione a proteggersi con creme e evitare l’esposizione nelle ore in cui il sole brucia di più.
Il divieto in previsione, un divieto sicuramente giusto, un divieto per “proteggere il cittadino…ma ancora una volta un divieto di più….Un ennesimo divieto dallo Stato, Stato dal quale il cittadino si aspetterebbe anche ben altre protezioni!
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