Antonio Cassano è ufficialmente un giocatore del Parma. Il grande talento di Bari Vecchia approda in Emilia a titolo definitivo. Cassano vestirà la maglia numero 99.
Per Fantantonio è letteralmente la “settima vita”, una nuova pagina nella vita e nella carriera di uno dei più estrosi talenti del calcio italiano e internazionale. Un grande talento che, tuttavia, non è mai riuscito a consacrarsi definitivamente.
Antonio Cassano, una carriera alla ricerca della consacrazione
Antonio Cassano esordì in Serie A con il suo Bari nel 1999, a soli 17 anni, con un bellissimo gol realizzato contro l’Inter alla sua seconda partita da titolare. Da allora il mito del giovane “Pibe de Bari” è cresciuto rapidamente fino ad attirare l’attenzione dei più importanti club d’Europa.
Dopo due stagioni in Puglia, coronate entrambe da solo tre reti, ma ricche di giocate straordinarie, nell’estate 2001 Cassano passa alla Roma, fresca vincitrice dello scudetto, per circa 60 miliardi delle vecchie lire.
Alla corte di Fabio Capello, Cassano alterna momenti di grandissima vena ad altri di profondi dissidi con il tecnico. I dissidi portano infine Cassano ad accettare il trasferimento al Real Madrid. In Spagna non trova tuttavia il rilancio atteso, ma anzi diventa bersaglio dell’ironia della tifoseria (come il compagno di squadra Ronaldo) a causa dell’aumento di peso e dallo scarso feeling con il gol.
Nella stagione successiva Antonio Cassano ritrova alla guida del suo Real lo stesso Fabio Capello con cui aveva avuto un rapporto travagliato a Roma. Le merengues vincono il campionato, ma Cassano gioca solo 7 partite e segna solo un gol. Torna però in eccellente forma fisica, tanto da meritarsi il ritorno in Nazionale sotto la guida di Roberto Donadoni.
Nell’estate 2007 Cassano decide di tornare in provincia. Passa in prestito alla Sampdoria ed è una vera e propria rinascita. Cassano, in coppia con Giampaolo Pazzini, trascina i blucerchiati. Sono anni felici per il barese, ma il richiamo del Top club è troppo forte, il timore di rimanere un campione incompiuto troppo grande.
A gennaio 2011 Cassano lascia la Samp per accasarsi al Milan. Sotto la guida di Allegri, Cassano vince il suo unico (finora) scudetto italiano e inizia la stagione successiva con grande determinazione. Di ritorno dalla trasferta a Roma del 29 ottobre 2011 Cassano accusa tuttavia un malore, causato da una sofferenza cerebrale su base ischemica causata dalla presenza di un forame ovale pervio cardiaco interatriale. Il fuoriclasse pugliese è costretto a fermarsi, proprio in uno dei momenti migliori della sua carriera.
Cassano recupera a tempo di record e ad aprile 2012 è nuovamente in campo. La sua voglia di giocare è premiata dalla convocazione in Nazionale per l’Europeo 2012 in Polonia e Ucraina. Cassano gioca titolare in coppia con Balotelli e porta gli azzurri in finale, poi persa contro l’imbattibile Spagna.
I rapporti con il Milan tuttavia si logorano rapidamente e in estate arriva il clamoroso scambio con l’Inter. Antonio Cassano passa ai nerazzurri, mentre l’ex compagno di squadra alla Samp, Giampaolo Pazzini, va al Milan. Alla fine, viste le prestazioni dei due, saranno i rossoneri a fare l’affare. Pur impegnandosi a fondo infatti Cassano non riuscirà a impedire all’Inter una stagione semplicemente disastrosa.
Antonio Cassano dunque, a 31 anni, scende nuovamente in provincia. Ad accoglierlo è il Parma del suo grande estimatore Roberto Donadoni. Sarà, forse, l’ultima occasione di rilancio e di definitiva consacrazione di una carriera all’insegna della classe pura, ma anche di difficili momenti extracalcistici, tali da generare il neologismo “cassanate”.
In bocca al lupo Fantantonio!
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