Il Tricorder è uno strumento popolarissimo proveniente dalla serie fantascientifica di Star Trek e, secondo il co-fondatore di RIM sarebbe possibile realizzarlo e per questo ha finanziato due fondi di ricerca
Dalla fantascienza alla realtà, il Tricorder potrebbe diventare realtà
Tutti sanno cos’è un Tricorder, chi almeno una volta si è imbattuto in un episodio della longeva saga di Star Trek ne avrà visto uno: si tratta di un oggetto molto utile, lo si punta contro il paziente ed istntaneamente, vengono fatte delle analisi cliniche, non invasive, sullo stato di salute della persona che abbiamo davanti. Fantascienza? Nom proprio, almeno secondo Mike Lazaridis, co-fondatore della RIM, la casa ora conosciuta come Blackberry, produttrice degli omonimi smartphone.
Come riprodurre una tecnologia che nel telefilm sarebbe avanti di qualche secolo? Secondo Lazaridis si potrebbero anticipare i tempi sfruttando la tecnologia dei sensori quantici che garantiscono una risoluzione molto precisa e potrebbero essere impiegati in accoppiata con la tecnologia nanocriptografica, già in uso dai maggiori istituti di credito, per rendere le transazioni bancarie più sicure.
Per realizzare il tricorder, Mike Lazaridis ha deciso di investire circa 250 milioni di dollari in tre realtà: il Mike & Ophelia Lazaridis quantum-nano centre aperto a Waterloo in canada, l’Institute for quantum computing ed il Perimeter institute for theoretical physics. Ma non è tutto qui, l’ex amministratore delegato di RIM, che ha abbandonato la carica circa 14 mesi fa, ha stanziato, secondo Bloomberg, anche 97 milioni di dollari per il fondo Quantum valley investments con l’obiettivo di realizzare e mettere in commercio tecnologie basate sui sensori quantici e la nanocriptografia. “Il Tricorder medico sarebbe sorprendente, lo è l’idea di poter eseguire test del sangue e risonanze magnetiche tomografiche con un unico strumento. E questo sarebbe possibile grazie alla risoluzione dei sensori quantici” ha detto Lazaridis.
L’intenzione, oltre che commerciale, è quella di ideare dei nuovi strumenti medici, non invasivi, più precisi e completi, per dare inizio “a un nuovo modo di trattare i pazienti”, per avere diagnosi in pochi istanti e giungere là, dove nessu uomo è mai giunto prima, se non con qualche affascinante volo di fantasia.
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