Sigaretta elettronica sì o no? Mi si nota di più se la fumo in pubblico o se me ne resto in disparte? Dilemma degno del Nanni Moretti di una volta o, più concretamente, fonte dell’ennesima grande polemica sull’argomento.
E’ innegabile come il successo della sigaretta elettronica, anche in Italia, sia stato repentino e clamoroso: un vero e proprio boom.
E’ altrettanto innegabile che il grande successo della sigaretta elettronica abbia alimentato invidie e risentimenti, oltre a preoccupazioni e – come già riferito in un precedente articolo di Sergio Anzi – moltissima disinformazione.
Il boom della sigaretta elettronica ha preoccupato inoltre le associazioni di categoria nazionali dei tabaccai, che lamentano un calo vistoso delle proprie entrate. Preoccupazioni anche per i Monopoli di Stato, anch’essi “colpiti” dal passaggio di molte persone dalle comuni sigarette alle e-cig.
Preoccupazioni che avevano portato qualche settimana fa addirittura all’ipotesi di una tassa sulle sigarette elettroniche, ipotesi poi bocciata a causa delle grandi polemiche sollevate.
Sigaretta elettronica vietata nei luoghi pubblici
Ora arriva il nuovo divieto. La sigaretta elettronica, secondo il Consiglio Superiore di Sanità, dovrà essere equiparata alla comune sigaretta tradizionale e dunque dovrà essere vietata in tutti i locali pubblici. Nel parere del Consiglio viene inoltre raccomandato di non permettere l’utilizzo della sigaretta elettronica alle donne in stato di gravidanza e nelle scuole “al fine di non esporre la popolazione scolastica a comportamenti che evocano il tabagismo”. Necessaria inoltre, sempre secondo il CSS, una regolamentazione della pubblicità sulla sigaretta elettronica.
Comunicato originale sul parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità
(LINK DIRETTO)
Il giudizio del Consiglio Superiore di sanità è destinato ad alimentare ulteriori polemiche e legittimi sospetti di accanimento degli organi governativi nei confronti di produttori e distributori dei “vapori”.
La decisione finale (il parere del Consiglio Superiore di Sanità, per quanto autorevole, non è infatti vincolante) spetterà al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Un bella gatta da pelare insomma per la ministra che, in ogni caso, si troverà a dover fronteggiare le proteste delle parti in causa.
Commenti riguardo il post