Sono già 23 le ambulanze che prestano servizio solo in caso di codice rosso. La motivazione sono gli ospedali che sono colmi e costringono le ambulanze a restare nel pronto soccorso per prestare le loro barelle ai malati.
Sanità a rischio a Roma: gli ospedali sarebbero colmi, senza ulteriore possibilità di ricovero. I pazienti restano quindi sulle barelle delle ambulanze, che non possono provvedere all’adempimento del consueto servizio del 118. Che la sanità nella Capitale fosse sull’orlo del baratro si sapeva da tempo: molti si sono infatti lamentati del servizio sanitario che lascerebbe i pazienti in sala d’attesa per lunghissime ore. Il direttore del servizio 118, Livio de Angelis, ha espresso la sua preoccupazione per una situazione che è collassata: tenere ferme le ambulanze nei pronto soccorso in attesa di liberare le barelle è impossibile. Sono però già 23 le ambulanze che prestano un sevizio ridotto, solo per i codici rossi, quindi per le emergenze assolute in cui il paziente è in pericolo di vita. Le chiamate però, in una città come Roma, sono quasi 3.000 e se le ambulanze non dovessero tornare a intervenire ci si aspetta una sommossa di dimensioni considerevoli. Proprio per questo de Angelis si è impegnato a contattare ogni pronto soccorso per monitorare la situazione del pronto intervento e chiedendo la liberazione immediata delle ambulanze e di tutti i dispositivi di soccorso. La comunicazione ha raggiunto anche le istituzioni, in primis il ministro della salute Renato Balduzzi che ha chiesto una relazione urgente sull’andamento della crisi sanitaria.
23 le ambulanze ferme nei pronto soccorso romani.La salute a Roma ha sempre vacillato. L’utenza si è sempre lamentata di una mancata organizzazione specialmente all’interno del pronto soccorso. Nel momento in cui si arriva in ospedale, infatti, non si è subito visitati da un medico, ma si fa una “visita generale” nella quale al paziente viene assegnato un codice, bianco, verde, giallo e rosso, in base alla gravità della situazione. Se non si è un codice rosso, che denota un pericolo di vita acuto, nella maggior parte dei casi si è lasciati nella sala d’aspetto, in attesa che un medico si liberi per essere visitati. Le sale d’aspetto però sono colme e sono troppe le denunce in procinto di esplodere. Appendiciti che si trasformano in peritoniti prima di essere operate, errori sanitari di ogni genere ed infine anche l’impossibilità di fare trapianti. A causa dei tagli governativi infatti, la banca degli occhi di roma ha bloccato i trapianti di cornea per mancanza di personale, nello specifico di oftamologi. Il diritto alla salute si sta progressivamente dissolvendo.
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