Un operaio Marocchino si dà fuoco a Verona! E’ il secondo episodio estremo di “ordinaria disperazione” in pochi giorni. Analisi
Un operaio Marocchino si dà fuoco a Verona. E’ il secondo gravissimo episodio in pochi giorni dopo che appena ieri un artigiano di 58 anni che ieri si è dato fuoco per problemi con il fisco davanti alla sede della commissione tributaria di Bologna.
Ora l’artigiano, resta ancora grave, era stato ricoverato in ospedale ieri. Ecco due storie di “ordinaria disperazione”. L’artigiano di ieri era subissato di debiti a cui non riusciva più a far fronte.
L’operaio Marocchino di 27 anni che oggi si è dato fuoco lo ha fatto di fronte al municipio di Verona, anche lui in condizioni finanziarie molto critiche, non riceveva lo stipendio da ben quattro mesi.
Anche l’operaio Marocchino è grave ma, per fortuna, non in pericolo di vita.
il fatto è successo a Verona dove un operaio Marocchino di 27 anni che svolge un’attività edile si è dato fuoco davanti al municipio di Verona perché senza stipendio da quattro mesi.
E’ grave, ma non è in pericolo di vita. E’ stato ricoverato all’ospedale di Verona con ustioni alla testa e alle gambe.
Il ragazzo di 27 anni è appunto un operaio Marocchino, un operaio edile di un consorzio cooperativo di servizi di impresa, e stamane ha compiuto, anche lui ad un giorno di distanza, lo stesso gesto estremo di “ordinaria disperazione”, si è cosparso di benzina, dandosi fuoco alle gambe e alla testa.
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Ma, a questo punto occorre analizzare bene i gesti che spingono due persone, con una vita sociale legale ma purtroppo al limite, per via dei forti debiti a commettere un gesto che, solo qualche anno fa, in Italia, sarebbe stato impensabile.
Il segretario del Prc Paolo Ferrero ha fatto delle dichiarazioni che, a mio avviso, centrano perfettamente il problema di base, anche se risulta a tutti palese che la vera ragione di questi gesti estremi di disperazione vadano ricercati nella Politica di restrizioni forse troppo esagerata per i cittadini e mai per le Banche.
Ma vediamo le dichiarazioni di Paolo Ferrero:
”Nel paese si moltiplicano i gesti di disperazione come l’ultimo tentato suicidio dell’operaio edile che si è dato fuoco oggi a Verona: la responsabilità di tanta disperazione, che coinvolge operai e piccoli imprenditori che non sanno come pagare i loro debiti, sta nelle politiche del Governo e delle Banche”.
“ Le Banche, nonostante abbiano avuto grandi prestiti a basso costo dalla BCE, non fanno credito a chi opera nell’economia reale e cerca disperatamente di mantenere l’occupazione. Parallelamente il governo con le sue manovre sta aggravando la recessione e aumentano la disoccupazione, facendo pagare alle fasce più deboli il prezzo della crisi. Tutta la nostra solidarietà e vicinanza al lavoratore edile ricoverato in ospedale a Verona”.
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