Manifestazioni varie: a Parigi culturale e pacifica sull’Islam mentre in provincia c’è chi medita vendette e vuole la testa di Charb.
Manifestazioni e manifetazioni a proposito dell’Islam
Il museo del Louvre oggi sabato 22 settembre apre le sue porte a una nuova esposizione, dedicando all’Islam un dipartimento che accoglie ben 18.000 opere.
Il nuovo dipartimento di Arts de l’Islam inaugurato lo scorso martedì dal presidente François Hollande schiude oggi ufficialmente le porte del nuovo spazio dedicato a tredici secoli di storia e che spazia su tre continenti dalla Spagna all’India in cui si è sviluppata la civilizzazione islamica.
Una manifestazione questa, culturale, niente a che vedere con le manifestazioni di protesta contro il filmato islamofobo americano o le caricature del settimanale parigino che ha riempito le pagine dei giornali e del web in questi ultimi giorni.
Benché le manifestazioni di protesta siano state vietate in tutte le città (ve ne era una prevista per oggi sabato davanti alla Grande moschea di Parigi alla quale la prefettura parigina non ha concesso l’autorizzazione) sul web continuano appelli alla mobilizzazione e la polizia ha arrestato oggi a la Rochelle un uomo che sul net aveva lanciato su un sito jihadista radicale un appello a sorvegliare e decapitare Charb, il direttore di Charlie Hebdo. Non è il primo che insorge in maniera “feroce” contro il direttore del giornale satirico, già giovedì un giovane di 18 anni era stato arrestato a Tolone per un suo messaggio su face book che manifestava l’intenzione di sgozzare tutti quelli che avrebbe incontrato nella sede di Charlie Hebdo.
È la sorella del giovane, che ri chiama Mustapha, che inquieta e preoccupata ha allertato la polizia.
Dalla perquisizione a casa sua sono emersi due grandi coltelli da macellaio appena acquistati ed è stato appurato che il giovane aveva consultato l’orario dei treni per Parigi senza peraltro acquistare i biglietti.
Mustapha, che ha ben ribadito le sue intenzioni contro gli autori delle vignette contro il profeta, benché senza precedenti penali era tenuto sotto sorveglianza dai servizi informativi per una radicalizzazione del suo comportamento: discorsi inquietanti, rottura con la sua ragazza e la crescita della barba.
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