Lennox, il cane, è stato oggi umanamente soppresso con un’iniezione letale perché appartenente a una tipologia illegale di pitbull terrier
Lennox il cane, è la sua triste storia
Lennox:
Appartenente a una tipologia illegale di pitbull terrier, è stato umanamente soppresso, in accordo con l’ordine della Corte della Contea riaffermato dalla Corte d’Appello dell’Irlanda del Nord.
Questo è quanto ha comunicato il Consiglio della città di Belfast.
La storia di Lennox, il cane innocuo che non aveva mai morso nessuno ma che, sfortunatamente, non si trovava nel Paese giusto per la sua razza …
L’informazione ed anche la stampa italiana, si è molto interessata la caso di Lennox:
Viveva in una famiglia che ha lanciato una battaglia disperata per salvarlo, arrivando a coinvolgere anche animalisti di altri Paesi. Tuttavia:
L’esperto del Consiglio ha descritto il cane come uno dei più imprevedibili e pericolosi cani mai incontrato”, si legge nella nota del Consiglio comunale che, pur rimpiangendo l’azione necessaria di ucciderlo, ha sottolineato che la sicurezza pubblica resta la sua priorità .
Le guardie zoofile di Belfast avevano sequestrato Lennox il 19 maggio del 2010 all’infermiera Caroline Barnes, 34 anni, e a sua figlia Brooke, 12 anni, disabile, “accusandolo” di assomigliare a un pitbull, razza proibita da una legge del 1991, il Dangerous Dogs Act. Le due proprietarie non si erano mai arrese. Prima facendo una battaglia legale, poi mobilitando la Rete.
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Il profilo creato su Facebook “Save Lennox” (Salvate Lennox) e la pagina d’appello della famiglia che l’accudiva, Save Lennox aveva avuto adesioni dagli Stati Uniti, Australia e Sudafrica, i giornali britannici avevano scritto del caso e diversi consiglieri comunali si erano detti indignati per la condanna a morte dell’animale. A New York, i sostenitori americani della campagna avevano manifestato davanti al consolato di Sua Maestà. Anche l’Italia si era mossa. L’Ente nazionale protezione animali, dopo aver sollecitato un intervento dell’ambasciatore del Regno Unito in Italia e del primo ministro dell’Irlanda del nord, aveva chiesto un atto di clemenza alla regina Elisabetta, confermando la disponibilità ad accogliere il cane in Italia. Ma non c’è stato nulla da fare.
La soppressione di Lennox ha suscitato forti reazioni anche tra gli animalisti. “La Municipalità di Belfast – afferma in una nota il presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi – si copre di vergogna e sarà da questo momento additata al disprezzo internazionale per avere assassinato una creatura innocente e indifesa, e per aver condannato con lui la bambina disabile che tanto lo amava”. “La municipalità di Belfast – continua la nota – con un gesto di inaudita crudeltà, ha così deciso di schierarsi contro la scienza medica veterinaria, contro le ragioni del buonsenso e dell’umanità, contro milioni di persone che in tutto il mondo si sono mobilitate per invocare un atto di umanità e ragionevolezza. Purtroppo a nulla è valso l’autorevole intervento della Regina Elisabetta II né quello del premier nordirlandese. Hanno ucciso un cane innocente e pacifico che non ha mai fatto del male a nessuno”.
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