In questi giorni in molti si sono chiesti come avrebbe aperto la 64esima edizione del Festival di Sanremo. D’altronde l’inizio ha sempre incuriosito i fan dello spettacolo, abituati anno dopo anno a vedere il sipario del Teatro calarsi in modi diversi e particolari. A La vita in diretta Paola Perego ed i suoi ospiti hanno cercato di immaginare in questi giorni l’apertura della nuova edizione ma mai avrebbero potuto immaginare un’inizio nel caos, come letteralmente è stato quello appena andato in onda sulla prima rete della tv di stato. Si inizia prima con qualche intoppo tecnico. Il sipario non si apre, le luci non si accendono ed in sala c’è troppo silenzio, smorzato solo all’ultimo da un misero applauso. Dal lato sinistro appare Fabio Fazio che dà il via al Festival con “beh, come inizio non c’è male“. E pensare che il peggio sarebbe ancora dovuto avvenire.
Il conduttore ligure inizia la kermesse canora con un monologo sulla bellezza ma viene immediatamente interrotto dalle urla di due uomini appesi in cima al Teatro sulla balconata laterale. Un avvio turbolento che attira immediatamente l’attenzione di tutti i presenti nel teatro. I due uomini, saliti precisamente sulle impalcature delle luci del Teatro Ariston, minacciano di buttarsi di sotto. Un’immagine che riporta immediatamente al 1992 quando Pippo Baudo visse una situazione analoga proprio dentro a quel teatro. Questa sera, come allora, il tutto è stato fatto per protesta. “Ci buttiamo” – minacciano i due uomini – “vogliamo che leggete questa lettera”. A quel punto un bravissimo Fabio Fazio si fa consegnare la missiva e promette ai due uomini di leggerla in diretta ma solo una volta che i due sarebbero scesi e tornati al loro posto.
Solo dopo aver messo in sicurezza i due uomini, il conduttore legge la lettera ed il pubblico in sala ed i telespettatori capiscono che il loro è un gesto di disperazione, una protesta contro la mancanza di lavoro e l’impossibilità di mantenere le proprie famiglie. Sono 16 mesi che non ricevono lo stipendio, nonostante vadano quotidianamente a lavoro. Chiedono che questa lettera venga letta in diretta e che il messaggio possa arrivare direttamente ai personaggi politici. Una situazione economica drastica per tutti i loro colleghi e in tutti questi mesi ci sono stati addirittura tre suicidi. Fazio riassume la lettera con queste parole:
“Sono 16 mesi che non ricevono lo stipendio recandosi al lavoro con altre 800 persone, chiedono l’intervento presso il governo centrale e locale della Regione. Nei giorni scorsi è stata approvata una legge sulla riqualificazione di questi lavoratori ma ci dicono che se tutto va bene se ne parla tra sei mesi. Ma come si fa ad andare avanti per sei mesi? Fra questi 800 lavoratori ci sono stati – dicono loro – tre suicidi e la situazione economica e finanziaria sta portando via le case a chi le possiede…“
Un’inizio sicuramente non previsto che ha tolto spazio allo spettacolo ed ha offerto immediatamente al pubblico un’importante tema d’attualità. Il conduttore ligure, prima di iniziare ufficialmente la kermesse, si è dimostrato comprensivo con i due uomini, forse troppo esasperati per arrivare a compiere un tale gesto: “capiamoli, non c’è niente di più importante del lavoro”. The show must go on. Che il Festival abbia inizio.
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