Hollande al più basso dei sondaggi con 43%di consensi, perde l’ 11% nell’ultimo mese e iniziano i problemi in seno alla maggioranza.
Il consenso nei confronti di François Hollande risente di qualche colpo di arresto e la temperatura rilevata dal termometro Ifop per il sondaggio di JDD Journal du dimanche, rivela un notevole abbassamento della sua popolarità.
Secondo l’inchiesta, coloro che si dichiarano soddisfatti in settembre del nuovo presidente della repubblica francese rappresentano solo il 43 % dei partecipanti al sondaggio, mentre erano ben 54% in agosto e 56% in luglio.
Gli scontenti a settembre sono invece il 56% e l’1% non si pronunzia.
E questo calo che tocca in minima parte l’elettorato del partito socialista è ben più forte tra quello del Front de gauche ( formato da PCF e dalla sinistra di Jean -luc-Melenchon) e ancora di più tra quello dei Verdi.
Tempi duri per il presidente Hollande impegnato su diversi fronti: quello delicatissimo della crisi da fronteggiare, l’altro bollente delle decisioni impopolari (come l’aumento delle tasse )o dei vantaggi soppressi (vedi la defiscalizzazione delle ore straordinarie) e come se non bastasse anche quello incandescente dei dissensi che germogliano tra la maggioranza: con i Verdi che sono contrari alla ratificazione del TSCG o Pacte Budgetaire Europeen, il trattato di stabilità negoziato da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy con l’aggiunta del patto di crescita voluto da Hollande e diversi dossier che suscitano lo scontento tra alcuni Socialisti (come il diritto al voto degli extracomunitari, cumulo dei mandati, budget).
François Hollande ha giustamente chiesto tempo e sabato sera, durante una conferenza stampa insieme a Angela Merkel a Asperg, il presidente francese, interrogato sul fatto che la cancelliera tedesca, alla fine del suo mandato, risaliva nei sondaggi mentre lui invece, all’inizio, scendeva, ha risposto che chiedeva di essere giudicato sui risultati, e che ovviamente però c’era bisogno del tempo necessario.
Ha poi ribadito che l’Europa si trova in una situazione difficile, di crisi, di crescita bassissima, di disoccupazione e che il suo dovere è di permettere alla Francia, nel quadro dei suoi impegni europei di arrivare alla fine del suo mandato in condizioni migliori di quelle da lui trovate al suo arrivo. “Ci sono effettivamente alti e bassi in un mandato ma quello che conta è l’obiettivo fissato, i mezzi per raggiungerlo e la forza impiegata per ottenere i risultati”, ha soggiunto il presidente “….e l’inizio é incontestabilmente un periodo in cui le attese sono considerevoli, mentre la fine è il tempo in cui i risultati sono attesi.
Ma in questo momento le attese dei francesi penso che siano quelle di essere rassicurati.
Forse che dopo un quinquennio di un presidente onnipresente, della cui presenza tutti si erano saturati, ora tutt’a un tratto in tanti si sentono abbandonati? Forse è una maggiore presenza quella che è richiesta al presidente?
Quest’ultima domanda era posta anche su il forum di un giornale in linea…la risposta, magari, al prossimo sondaggio.
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