Da qualche giorno tutti i mezzi informatici di comunicazione sono stati invasi da appelli, inviti ed esortazioni degli italiani alle autorità per interrompere le cerimonie ufficiali di questi giorni (la visita del papa e Milano e la parata romana in onore della festa della Repubblica del 2 giugno). Cancellare questi eventi era impensabile per l’importanza e l’ufficialità di cui sono contornati, ma con una saggia decisione il presidente della Repubblica ha deciso di ridurre notevolmente le celebrazioni, affidandosi a una parata sobria, praticamente dimezzata. Cancellata l’esibizione delle frecce tricolori; no anche a fanfare, catering (eccetto il buffet coi prodotti delle terre di LIBERA, associazione antimafia che promuove i lavori nelle terre confiscate alla mafia),e niente cavalleria.
Un segnale in risposta all’esasperato e accorato appello dei cittadini. ancora non si conoscono le reazioni dell’opinione pubblica al riguardo, di certo possiamo affermare che la realizzazione dell’orgoglio nazionale, dell’unione del paese e dell’Italia futura non si realizza certo attraverso le parate ufficiali delle forze dell’ordine e tanto meno la riconoscenza e l’appoggio al lavoro di queste ultime per il nostro paese non si compie osservandole sfilare, sprecando tanti soldi in un momento di contingenza che deve ovviamente far pensare a un taglio, senza prese di posizioni ideologiche e partitiche. Semplicemente buonsenso. E’ questo quello che ha mosso il presidente della Repubblica in questa, seppur parzialmente soddisfacente, decisione.
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