Matteo Renzi ha perso le primarie del centrosinistra ed è tornato, come aveva promesso, a fare il sindaco di Firenze. In tanti credevano che il giovane primo cittadino potesse lanciare una sorta di opa al suo schieramento, magari fondando un suo partito, in velato o persino aperto contrasto con il PD di Bersani.
Non sarebbe stata una mossa molto “politically correct”, ma non sarebbe stato nemmeno il primo caso in Italia di candidato battuto che, anziché accettare la sconfitta, si mette di traverso per cercare, comunque, visibilità e ovviamente posizioni di potere. Diventa dunque una “notizia”, in Italia, il fatto che Matteo Renzi abbia deciso di rispettare la parola data.
Ma il sindaco di Firenze, “forte” anche dei suoi 38 anni di età, sa di avere tutto il tempo di ritentare, stavolta con maggiori chances, la scalata. Tra pochi giorni andremo a votare e, con molta probabilità, uscirà dalle urne un Paese privo di un governo stabile. Non è inverosimile che, all’indomani del voto, possa formarsi un governo di “larghe intese” con dentro centrosinistra e centro montiano.
Gli ultimi sondaggi pubblicati, prima del divieto, fotografavano tuttavia uno stato di crisi del Centro. La coalizione Monti deve superare il 10% per entrare in Senato, soglia che in alcune regioni sembra a forte rischio. Sorge dunque, legittimo, il dubbio che i montiani non bastino più… e che il PD debba addirittura cercare un accordo persino con il PDL di Berlusconi per governare, replicando la larghissima alleanza del precedente Governo Monti.
Un tale scenario, non inverosimile, porterebbe ovviamente ad un governo fortemente instabile e molto probabilmente di breve durata, al termine del quale uscirebbero ulteriormente appannate le figure dei leader dei tre schieramenti tradizionali. A quel punto, una nuova candidatura di Matteo Renzi alla guida del centrosinistra avrebbe ben pochi ostacoli.
Domenica scorsa in Piazza Duomo a Milano tutti attendevano Matteo Renzi al fianco di Bersani, invece si è materializzato Romano Prodi. Verosimilmente il sindaco di Firenze dovrà fare un’uscita pubblica a sostegno del candidato PD, ma senza esporsi eccessivamente.
Il tempo ed un possibile “pareggio” elettorale remano in suo favore e Renzi lo sa bene.
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