Qualunque sarà il risultato delle elezioni 2013 difficilmente l’Italia avrà un governo stabile. Il dato, già chiaro qualche mese fa, è ormai diventata una certezza. Se fino a qualche settimana fa infatti secondo alcuni sondaggi, forse sulla scia delle primarie, il PD sembrava a un passo dalla maggioranza nelle due camere, dopo lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena tutto sembra cambiato.
Non solo scandali però, a minare le potenzialità di vittoria del Partito Democratico è proprio…il Partito Democratico. Il senso del PD per l’autoflagellazione venne già espresso in un discorso ormai storico di Nanni Moretti del 2002 a Piazza Navona, caratterizzato dalla frase “con questo tipo di dirigenti non vinceremo mai”.
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A oltre dieci anni di distanza la situazione resta la stessa, forse peggio. A colpire con una critica durissima il PD è il giornalista Andrea Scanzi del Fatto Quotidiano che scrive un accorato appello al Partito dal suo profilo Facebook:
Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano“Caro Pd, laddove l’acronimo sta per Partito Delusione, accetta questo mio piccolo messaggio nella bottiglia. Non sono un tuo elettore, perché ho altre forme di masochismo, ma capisco (e rispetto profondamente) chi ti vota. E spero che, le prossime elezioni, le “vincerai”. Sarebbe il male minore. Leggo adesso i tuoi strali su Berlusconi, che – garantiscono i Letta e i D’Alema – è “tornato”. Mi duole dirti che, in realtà, mai se n’è andato. E ancora una volta sei stato il solo, (poco) caro Pd, a non capirlo. Per sconfiggerlo – per sempre – c’era un modo facile facile: andare al voto un anno fa. Bastava poco. Avresti eliminato politicamente il Caimano. Avresti disinnescato il Grillo crescente (che tanto detesti). Avresti evitato la discesa in campo di Ingroia (un altro che odi). E avresti pure evitato, tu e i tuoi Scalfari, di innamorarti inutilmente di Mario Monti (salvo poi scoprire chi sia realmente Monti, coi tuoi soliti anni di ritardo). Era facile. Ma non hai voluto. E adesso, con i tuoi errori, uno dopo l’altro, siamo al punto di partenza. Ecco: sai cosa c’è, caro Pd? Che, da cittadino italiano, mi sarei veramente – e neanche troppo educatamente – fracassato gli zebedei di pagare sulla mia pelle le tue colpe, la tua nomenklatura polverosa e il tuo lassismo. Se Berlusconi esiste da vent’anni, è perché da vent’anni gioca senza avversari. O – peggio – con avversari finti. Per questo non posso votarti. Per questo non posso perdonarti. Con (relativa) stima, sperando in un improbabile tuo ravvedimento. Non tuo, Andrea Scanzi.”
Intanto nei sondaggi, per quanto possano essere o meno affidabili, il PD appare in netto calo. Le cause, verosimilmente, sono molteplici.