Il digitale terrestre, tanto faticosamente installato in tutta Italia, sarebbe già in crisi. Come ha affermato infatti Mario Frullone della Fondazione Ugo Bordoni a Radio24 con l’introduzione delle reti telefoniche 4G si avranno interferenze su circa 700.000 antenne.
Cosa accadrà? Nel 2013 verranno introdotte anche in Italia le reti LTE o 4G di telefonia, cioè una nuova generazione (4G significa appunto 4th generation) di reti in grado di portare Internet in banda larga fino a 100 Mb al secondo per poter utilizzare al massimo la navigazione su smartphone e tablet.
La frequenza su cui agiranno le reti LTE o 4G è quella degli 800 Mhz, molto vicina cioè a quella di alcuni canali televisivi. Al momento non è ancora chiaro chi dovrà sobbarcarsi i costi di adeguamento degli impianti. Frullone, a tal proposito, rivela che c’è attualmente un tavolo di trattativa al Ministero dello Sviluppo Economico, ma a quanto pare gli operatori telefonici sarebbero disposti ad assumersi l’onere.
I sistemi LTE (Long Term Evolution) sono già attivi in USA, Canada, Brasile, Russia, Australia, India, Giappone e alcuni paesi europei come Germania, Svezia, Norvegia, Finlandia, Olanda, Belgio, Danimarca e Portogallo, ma anche in paesi relativamente meno ricchi come Angola , Filippine, Moldova, Uzbekistan e Kirghizistan.
In alcune città italiane il 4G è già attivo da novembre, ma su frequenze diverse (1800 Mhz) e dunque non ha provocato problemi. Tim ha già avviato il servizio a Roma, Milano, Torino e Napoli; Vodafone a Roma e Milano; H3G ha avviato un impianto nel piccolo comune di Acuto in provincia di Frosinone. Wind non ha ancora avviato impianti. La città di Ivrea inoltre è la prima in Italia ad essere stata integralmente cablata in modalità pre-4G, con copertura offerta da Vodafone.
In caso di problemi sarà messo a disposizione un numero da contattare e, se sarete utenti di una delle 700.000 antenne interessate, un tecnico sarà rapidamente a vostra disposizione.
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