Si stanno inasprendo le polemiche sulla fiction riguardante Amanda Knox e l’omicidio di Meredith Kercher che andrà in onda lunedì 3 dicembre in prima serata su Canale 5. Oggi, venerdì 30 novembre, è stata mandata una diffida a Mediaset perché lunedì non mandi in onda la fiction ispirata all’omicidio di Meredith Kercher. La diffida, contrariamente a come si potrebbe pensare, non è stata inviata dai parenti di Meredith Kercher, ma da Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova, difensori di Amanda Knox.
Proprio l’avvocato Ghirga ha dichiarato che “C’ è un processo in corso e quindi riteniamo intempestivo che venga trasmesso. Amanda Knox ci chiede cosa possiamo fare perché non venga proposto in Italia. E poi l’attore che mi impersona non mi piace”. Per quanto le ultime parole siano evidentemente scherzose, non lo sono altrettanto quelle pronunciate da Amanda Knox a riguardo.
Negli Stati Uniti, infatti, il film “Amanda Knox, murder on trial in Italy”, in cui Amanda è interpretata da Hayden Panettiere, è stato già trasmesso circa un anno fa e proprio Amanda Knox, dopo averlo visto, ha commentato: “Il film non mi piace”.
In effetti i legali della Knox non hanno tutti i torti a sostenere che il film ha tempistiche sbagliate, dal momento che sia Amanda Knox che il suo ex fidanzato Raffaele Sollecito, condannati per l’omicidio di Meredith Kercher, erano stati assolti in appello, ma si attende marzo 2013 per sapere la pronuncia della Cassazione, alla quale hanno fatto ricorso la famiglia Kercher e la procura generale di Perugia.
Queste sono però le dichiarazioni rilasciate da Mediaset: “Mediaset non ha ricevuto né diffide, né ricorsi da parte dei legali di Amada Knox in merito alla messa in onda del film omonimo prevista e confermata per lunedì prossimo 3 dicembre. Mediaset ha ricevuto soltanto una lettera con l’invito da parte dei legali a trasmettere il film nel rispetto delle norme di legge, cosa che Mediaset fa con ogni programma messo in onda”.
È intervenuto anche Luca Maori, avvocato di Raffaele Sollecito, ribadendo il concetto di “messa in onda opportuna”, affermando che: “Attendiamo comunque di vedere il film per poi eventualmente dare corso a tutte le azioni necessarie a tutelare il nome e la reputazione”.
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