Gianluigi Nuzzi ne ha fatto un vero e proprio genere letterario e televisivo. Il giornalista di Libero infatti ha fatto delle vicende del Vaticano e in particolare del Papa il proprio argomento preferito. Si attendeva dunque la sua opinione dopo le clamorose dimissioni di Benedetto XVI dal soglio pontificio.
Gianluigi Nuzzi ha pubblicato due saggi il cui effetto è stato dirompente. Con “Vaticano Spa”, nel 2009, Nuzzi ha fatto luce, attingendo dalla fonte di un archivio segreto, su numerose e inquietanti transazioni finanziarie molto sospette, se non chiaramente illegali, riguardanti il centro nevralgico della cristianità.
Nel 2012 è uscito poi “Sua Santità”, una nuova pubblicazione dirompente, dal sottotitolo che era già tutta una premessa: “Le carte segrete di Benedetto XVI”. Carte segrete che sarebbero state sottratte dalle Stanze vaticane dal cosiddetto Corvo, ovvero il maggiordomo del Papa Paolo Gabriele. Per mesi si è dibattuto su tutti i media italiani della “fuga di notizie”, ma molto poco si è parlato del contenuto esplosivo di quelle carte.
Gianluigi Nuzzi ha inoltre portato nella sua trasmissione “Intoccabili” su La7 la testimonianza dello stesso “Corvo”.
In una intervista rilasciata a Wuz.it, Gianluigi Nuzzi si dice per nulla sorpreso dalla decisione del Papa. “Era tutto scritto in Vaticano Spa e Sua Santità”.
Alla base delle dimissioni di Papa Ratzinger ci sarebbe, secondo Nuzzi, un durissimo scontro di potere in atto da tempo tra varie fazioni della Chiesa. Il maggiordomo, “reo” di aver violato una segretezza millenaria delle Sacre Stanze, sarebbe stato solo un capro espiatorio.
“La Curia romana è in crisi –afferma Nuzzi – Ratzinger voleva riformarla e per il bene della Chiesa ha fatto un passo indietro”. Il cammino di riforma della Curia Romana tuttavia, così si augura Nuzzi, non deve finire. Si augura anzi che proprio i documenti resi pubblici in “Sua Santità” possano portare a scegliere per la successione al trono di Pietro persone “che sappiano proseguire la difficile opera di trasparenza avviata e portata avanti fin dove possibile da Benedetto XVI”.
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