Copernico ed il Sistema Eliostatico, il Doodle di Google per l’astronomo polacco famoso per la Teoria Eliocentrica. Rivoluzione Copernicana
Niccolò Copernico propose quello che ancora oggi è l’essenza del nostro sistema e cioè che il Sole è al centro del sistema di orbite dei pianeti componenti il Sistema Solare. In pratica la teoria completamente opposta a quella del Geocentrismo (teoria Tolemaica) per cui era la Terra al centro del l’universo.
Niccolò Copernico diede, per primo, l’importanza reale al Sole nel nostro sistema e, cosa non da poco lo mise al centro di tutto.
La teoria eliostatica, il sistema Eliostatico, al quale Google dedica l’immagine del suo Doodle, è da allora risultata, essere, la più precisa per definire “il tutto” e per il tutto intendo il totale che ci cirsonda nel quale siamo immersi e ci muoviamo, si perché il movimento e le rotazioni sono al centro del sistema elio statico del grande astronomo che fu Copernico.
Sotto potrete leggere un approfondita analisi enciclopedica del sistema Eliostatico, e delle sue contrapposizioni rispetto a quello che si credeva, fino ad allora, essere la veridicità del “tutto” da qui il fatto che i suoi studi sul sistema eliostatico determinarono una vera rivoluzione per gli studi di astronomia, in pratica quella che “comunemente” viene definita la Rivoluzione Copernicana:
Copernico ed il Sistema Eliostatico
“Il nucleo centrale della teoria di Copernico, l’essere il Sole al centro delle orbite degli altri pianeti, e non la Terra, fu pubblicato nel libro De revolutionibus orbium coelestium (Delle rivoluzioni dei corpi celesti) l’anno della sua morte. Il libro è il punto di partenza di una conversione dottrinale dal sistema geocentrico a quello eliocentrico e contiene gli elementi più salienti della teoria astronomica dei nostri tempi, comprese una corretta definizione dell’ordine dei piasneti, della rivoluzione quotidiana della Terra intorno al proprio asse, della precessione degli equinozi.
La teoria di Copernico non era però senza difetti, o almeno senza punti che in seguito si sarebbero rivelati fallaci, come per esempio l’indicazione di orbite circolari, anziché ellittiche – come oggi sappiamo – dei pianeti e degli epicicli. Questi errori rendevano i risultati concreti degli studi, come per esempio le previsioni delle effemeridi, non più precise di quanto non fosse già possibile ottenere col sistema Tolemaico.
La teoria impressionò grandi scienziati come Galileo e Keplero, che sul suo modello svilupparono correzioni ed estensioni della teoria. Fu l’osservazione galileiana delle fasi di Venere a fornire il primo riscontro scientifico delle intuizioni copernicane.
Il sistema copernicano può sintetizzarsi in sei assunti, così come dal medesimo autore enunciati in un compendio del De rivolutionibusritrovato e pubblicato nel 1878. Steso tra il 1507 e il 1512, nel De hypothesibus motuum coelestium commentariolus, Copernico presentò le sette petitiones che dovevano dare vita ad una nuova astronomia:
- 1. Non vi è un unico punto centro delle orbite celesti e delle sfere celesti;
- 2. Il centro della Terra non è il centro dell’Universo, ma solo il centro della massa terrestre;
- 3. La distanza fra la Terra ed il Sole, paragonata alla distanza fra la Terra e le stelle del Firmamento, è infinitamente piccola;
- 4. Il movimento del Sole durante il giorno è solo apparente, e rappresenta l’effetto di una rotazione che la Terra compie intorno al proprio asse durante le 24 ore, rotazione sempre parallela a sé stessa;
- 5. La Terra (insieme alla Luna, ed esattamente come gli altri pianeti) si muove intorno al Sole ed i movimenti che questo sembra compiere (durante il giorno e nelle diverse stagioni dell’anno, attraverso lo Zodiaco) altro non sono che l’effetto del reale movimento della Terra;
- 6. I movimenti della Terra e degli altri pianeti intorno al Sole possono spiegare le stazioni, le stagioni e le altre particolarità dei movimenti planetari.
Queste asserzioni rappresentavano l’esatto opposto di quanto affermava la teoria geocentrica, allora comunemente accettata. Esse mettevano quindi in discussione tutto il sistema di pensiero allora prevalente in filosofia e religione.
Copernico fu molto attento a non assumere atteggiamenti rivoluzionari, né con la sua condotta di vita, né nelle sue opere. Da buon umanista, ricercò nei testi dei filosofi antichi un nuovo metodo di calcolo per risolvere le incertezze degli astronomi. Egli costruì una nuova cosmologia partendo dagli stessi dati dell’astronomia tolemaica e rimanendo ancorato ad alcune tesi fondamentali dell’aristotelismo:
1) perfetta sfericità e perfetta finitezza dell’Universo;
2) immobilità del Sole data dalla sua natura divina;
3) centralità del Sole dovuta a migliore posizione da cui “può illuminare ogni cosa simultaneamente” (Copernico)
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La presunta maggiore semplicità ed armonia del sistema (argomenti con cui Copernico ed il discepolo Georg Joachim Rheticus difendevano la visione copernicana) era però più apparente che reale: per non contraddire le osservazioni, Copernico fu costretto a non far coincidere il centro dell’Universo con il Sole, ma con il centro dell’orbita terrestre; dovette reintrodurre epicicli ed eccentrici, come Tolomeo; dovette attribuire alla Terra un terzo moto di declinazione, oltre a quello di rivoluzione attorno al sole e di rotazione attorno al proprio asse (declinationis motus), per rendere conto della invariabilità dell’asse terrestre rispetto alla sfera delle stelle fisse.
Benché all’epoca di Copernico il sistema eliocentrico e quello geocentrico fossero sostanzialmente equivalenti in termini di complessità e di capacità predittiva, il grande vantaggio del sistema copernicano fu l’eliminazione dell’equante, che era considerato il punto più critico e discusso di tutto il sistema geocentrico. Il modello Copernicano poteva quindi essere definito più elegante del modello tolemaico e questa eleganza fu molto apprezzata dagli scienziati dell’epoca e successivi (Retico, Keplero, Galileo, …).
Copernico sostituiva Tolomeo e migliorava l’Almagesto sul piano dei calcoli, ricorrendo ad una raffinata matematica pitagorica e conservando il presupposto metafisico della perfetta circolarità dei moti celesti. Non c’è traccia in Copernico di molti degli elementi a fondamento della “rivoluzione astronomica” (eliminazione di epicicli, eccentrici e delle sfere solide, infinità dell’universo), ma il De revolutionibus, pur non presentandosi come un testo rivoluzionario, aprì questioni che fecero franare l’intero sistema tolemaico, a causa del suo instabile equilibrio”.
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