In un’intervista a Focus, Beppe Grillo parla di una possibile fiducia al governo PD-PDL. Poi però si corregge: loro bluffano. I grillini però iniziano a chiedere responsabilità al loro leader
Il passaggio da Silvio Berlusconi a Beppe Grillo come “uomo più popolare dei media” è definitivamente avvenuto. Il cavaliere non domina più le testate giornalistiche, mentre il leader del movimento cinque stelle (cioè, il garante!) sta cavalcando l’onda mediatica in modo comunicazionalmete ineccepibile, proprio lui che i media li infanga continuamente. D’altra parte però la famigerata lezione “non importa come si parli, purché se ne parli” lui la conosce bene, da uomo di spettacolo quale è stato negli anni precedenti. L’ulitmo annuncio del comico genovese è un primo sì al governo pd-pdl, un sì immediatamene smentito e ritrattato, come degnamente si fa nella politica, perché le reazioni sul web, patria del movimento 5 stelle, erano già esplose.
In un’intervista a Focus, Beppe Grillo ha così affermato: “Se Bersani e Berlusconi proponessero l’immediata modifica della legge elettorale, la cancellazione dei rimborsi elettorali e la durata massima di due legislature per ogni parlamentare, sosterremmo ovviamente subito un governo del genere”, per poi continuare “non lo faranno mai, stanno solo bluffando per guadagnare tempo”. C’è anche un ultimatum politico nelle sue parole: “Io do ai partiti ancora sei mesi. Poi è finita qui.” C’è chi si chiede però cosa possano fare i partiti in questione, Pd e Pdl, se l’ago della bilancia Beppe Grillo, con i suoi cento parlamentari di cui però non si sente minimamente parlare (come in ogni partito che si rispetti) non rende chiare le sue volontà, la sua possibilità di sostenere il governo Bersani (dato che la fiducia al governo deve essere votata prima della fiducia sulle singole mozioni) e l’assunzione di responsabilità che dovrebbe essere automatica per un partito, pardon movimento, che ha utilizzato come cavallo di battaglia il confronto diretto con i cittadini e come fine ultimo il loro benessero. Ora che la campagna elettorale è conclusa infatti le parole stanno a poco e lo stesso popolo del movimento 5 stelle inizia a chiedere impegno e responsabilità al proprio leader, pardon garante.
Il suo programma Beppe Grillo ce l’ha però, soprattutto sull’economia, dove annuncia un auspicabile ritorno alla lira “ Se le condizioni non cambiassero l’Italia vorrebbe lasciare l’euro e tornare alla lira”. Un ritorno che però, come molti sanno, è tutt’altro che auspicabile da un punto di vista economico perché avrebbe ripercussioni per i cittadini italiani totalmente negative.
I commenti su questa dichiarazione di Beppe Grillo però sono negativi e si diramano sul web: la porzione dei sostenitori questa volta è più corrosa. I commenti positivi a questa sua intervista con Focus iniziano a diradarsi. Molti si chiedono invece quale sia il programma reale di Grillo. C’è chi gli domana un impegno immediato per uscire da questa situazione insostenibile, chi gli grida invece di continuare a non dare appoggio a nessuno, ma molti iniziano ad interrogarsi su quale sia il suo fine: quello di far il bene dell’Italia o quello di spingere affinché i partiti normali perdano il prossimo elettorato ed essere eletto lui stesso come presidente del consigli con una totale maggioranza al governo cinque stelle. Questa ultima posizione però sembra, al momento attuale, non risiedere nella mente dell’elettorato italiano, che promette di togliere voti a Grillo se la sua presenza in parlamento dovesse condurre a un nulla di fatto.
Commenti riguardo il post