Il cambio stagionale dall’inverno alla primavera conduce a degli sbalzi di umore, irascibilità e crescita dell’ansia: il nome comune è mal di primavera.
“Che fretta c’era maledetta primavera”. Cantava così Loretta Goggi nel 1981 e forse non aveva tutti i torti. La primavera è una stagione abbastanza amata per i suoi alberi in fiore e il suo tepore, ma non da tutti. Quasi due milioni di italiani soffrono infatti del “mal di primavera“. Chi soffre di meteoropatia non apprezza infatti l’incombere della bella stagione. A spiegarlo è Claudio Mencacci, Presidente del Sip, Società italiana di psichiatria: “ Persone che risentono dei cambi di stagione”. L’ora legale già di per sé comporta dei cambiamenti nella vita delle persone che devono adattarsi al nuovo orario e ad un prolungamento delle ore di luce. Chi è incolume al cambio orario potrebbe però non resistere al mal di primavera. E se ne rimane vittima anche se l’inverno sembra non voler mollare la presa sui nostri cieli. I cieli grigi, il vento e la pioggia sembrano anzi aumentare la disperazione dei meteoropatici.
Gli effetti del mal di primavera
Questa continuazione invernale acuisce quindi, in modo paradossale, il mal di primavera. Nessuna sorpresa se quindi vi sentite irritabili, irascibili e stanchi. Questo malessere è comune a molti di noi ed accentua anche l’ansia e la difficoltà di concentrazione. La popolazione italiana è particolarmente soggetta ai cambi di umore repentini: il 10% è afflitto da cambi di umore ed il 40% soffre in modo particolare nei momenti in cui vi sono i cambi stagionali. Questa primavera che stenta ad arrivare produce quindi un acuirsi della nostra sensibilità: è come se il nostro corpo e la nostra mente desiderassero una stabilità meteorologica che però stenta ad arrivare. Per Claudio Mencacci si tratta di “disturbi affettivi che, in realtà, ci mostrano come siamo in collegamento con i ritmi della natura più di quanto non crediamo e che si possono affrontare al meglio aumentando l’attività fisica, favorendo il processo di adattamento dell’organismo. Per chi è già in cura vi sarebbe invece bisogno un perfezionamento del trattamento farmacologico sulla base dei sintomi”. L’unica nota positiva? La primavera e la stabilità del meteo prima o poi giungeranno ed allora potremo godere dei benefici del sole sul nostro umore.
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